20/05/2013 - 05:00 TERREMOTO EMILIA ROMAGNA CAUSATO DAL FRACKING?
QUELLO CHE NON VI DIRÀ MAI LA TV!
UN ANNO DOPO 20/05/13
TERREMOTO EMILIA ROMAGNA CAUSATO DAL FRACKING?
Riporto qui sotto alcuni articoli che girano sul Web che danno voce alla gente del mio paese.
Riassumendo molti sostengono che le pratiche di Fracking siano la causa del terremoto in Emilia.
Fracking e’ una abbreviazione di “hydraulic fracturing” che significa fratturazione idraulica, si frantuma la roccia usando fluidi saturi di sostanze chimiche iniettati nel sottosuolo ad alta pressione. Un cocktail di elementi chimici, miliardi e miliardi di litri di acqua di scarto in cui sono state dissolte sostanze chimiche tossiche, sparate nella pancia della terra ad alta pressione con i quali la roccia porosa viene fratturata, per far risalire idrocarburi contenuti nei pori della roccia causando micro terremoti. Il fracking e’ un modo “non convenzionale” per estrarre gas da roccia porosa di origine argillosa detta scisti (shale in inglese), le cui vacuita’ ospitano in prevalenza metano. Con le tecniche “tradizionali” (un pozzo per intenderci) questo gas non potrebbe essere estratto, visto che il gas e’ intrappolato in una miriade di pori sotterranei e la classica trivella verticale non arriverebbe ad aprirli tutti.
In molti paesi questi carotaggi sono proibiti; La Francia ha un divieto integrale sul fracking, cosi pure la Bulgaria; banche e assicurazioni Statunitensi hanno bloccato i finanziamenti e la copertura dei rischi di queste operazioni, in quanto pare ormai consolidata l’idea che il trivellamento dei pozzi di stoccaggio abbia causano terremoti e inquinamento delle falde.
Avete sentito parlare del progetto della Centrale di riserva a Rivara, nel modenese e delle proteste no gas a Rivara?
LE CASUALITÀ: leggete e fate 2+2
– Il 17 febbraio 2012, i Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali hanno decretato la compatibilità ambientale e quindi l’autorizzazione di opere di indagine geologica, ossia trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione, allo scopo di verificare la realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, progetto definito “Concessione di stoccaggio sotterraneo di gas naturale denominato Rivara”. Da tempo si parla di fare un deposito di Gas nella zona sotto i paesi colpiti idonea a contenere 3,2 miliardi di metri cubi di metano in una cavità naturale a 2.550-2.800 metri di profondità. A piena operatività potrebbe erogare 32 milioni di standard m3 al giorno. Una bomba sotto ai piedi dicono in tanti.
La società di energia è costituita al 15% da Erg e all’85% da Indipendent Resources Plc, multinazionale britannica da 15milioni di sterline confronto alla quale noi siamo piccole formichine. Il ministro Romani aveva parlato all’Unione Petrolifera Italiana ed aveva affermato “che l’Italia aveva bisogno di un significativo contributo dalle produzioni nazionali di idrocarburi già a partire daL 2012 . A fine ottobre 2012 la commissione Via (Valutazione impatto ambientale) non ha modificato le sue valutazioni: parere positivo alle trivellazioni nonostante gli accertamenti eseguiti negli ultimi mesi, LE TRIVELLAZIONI CONTINUANO!!!
– Proprio il 17 maggio 2012 è stato pubblicato sulla gazzetta, un decreto nel quale si recita che le spese relative alla ricostruzione degli edifici distrutti in catastrofi, diciamo, tra virgolette, “naturali”, sono a spese dei cittadini e non più dello Stato”
– I sismologhi italiani hanno registrato il 20 maggio 2012 una magnitudo 5.9 mentre nel resto del mondo si è misurata una magnitudine 6.1, forse perche lo stato italiano prevede un rimborso al 100% per calamità naturali per gli eventi con magnitudo superiore al 6? E il decreto pubblicato il 17 maggio non era ancora entrato in vigore?
– Nei giorni precedenti il terremoto si è verificato a Bondeno (Ferrara) “IL FONTANAZZO”, con la fuoriuscita di acqua e sabbia tipico dei lavori di Fracking. Durante la scossa, poi, la sensazione avuta da diversi residenti era stata come se dal terreno uscissero aria e sabbia.
– Aumento della temperatura dell’acqua. Il fenomeno è stato osservato a Rio Saliceto, Camposanto, San Martino in Rio già a partire da fine aprile.
– Moria di topi e pesci. Molti denunciarono che nei giorni antecedenti al 20 maggio si verificò una moria di pesci nelle stesse zone colpite dal terremoto, inquinamento delle falde, tipiche del Fracking che spingono in superficie i gas e gli idrocarburi sottostanti. A Medolla moria di topi nei giorni precedenti il terremoto. A Camposanto, Finale, Mirandola, San Felice e San Prospero sono morti i pesci che vivono sul fondale di laghi e canali, soprattutto persici e pescigatto.
– L’innalzamento delle falde acquifere: i pozzi di Finale Emilia hanno registrato nei giorni precedenti un notevole aumento del livello dell’acqua, inoltre a Renazzo la notte prima del terremoto l’acqua nei pozzi risultava nera probabilmente contaminata con la torba in profondità.
– Metano. A Medolla l’emissione di metano dal suolo è aumentata fino a 10 volte.
– Aumantata la temperatura del suolo. Sempre a Medolla la temperatura della terra è aumentata fino a 50 gradi a pochi centimetri di profondità.
– Le tartarughe in fuga. A Finale Emilia le tartarughe sono uscite dai laghi. Il proprietario di un ristorante ha visto scappare le tartarughe dal laghetto poco prima del sisma.
– Galline. A Medolla raccontano che le galline hanno smesso improvvisamente di fare le uova tre giorni prima della scossa.
– Mais. Nelle piantagioni di mais a Medolla le piante prima sono aumentate d’altezza fino a 3 volte. Poi, nel giro di pochi giorni, si sono seccate. Colpa delle esalazioni di metano?
– La profondità degli epicentri dei terremoti sono sempre superficiali da 1km a 10km di profondità, le prove di monitoraggio si eseguono a profondità identiche a quelle dei sismi, mentre normalmente gli epicentri sono molto più profondi, nelle viscere della terra e soprattutto presentano sciami sismici, cioè prima e dopo della vibrazione massima presentano oscillazione più piccole, definite di attenuazione.
– Molti hanno sentito all’una di mattina del 20 maggio un terremoto con un grosso boato, simile ad una esplosione che gli ha spostati dal loro letto.
– La protezione civile era già in allerta? Era ancora buoi quando la mattina del 20 maggio io stessa vedevo arrivare i primi container del ministero, una velocità sorprendente, nel pomeriggio le tendopoli erano già montate. Sono in molti a dire che il materiale era già nelle vicinanze o comunque pronto per le nostre popolazioni.
Da quando il ministro dello Sviluppo Economico ha concesso le autorizzazioni ai petrolieri americani per effettuare prospezioni ed estrazioni sul territorio italiano, i terremoti sono aumentati in maniera preoccupante, anche in zone normalmente considerate a basso rischio. E siccome l’Italia ha così bisogno di idrocarburi ecco che è necessario produrre novanta mila barili in più al giorno in Basilicata aumentando di 90mila volte i rischi legati all’inquinamento e a disastri ambientali di varia identità. Ma come dice Romani “Senza energia si torna al Medioevo”.
Il 13 Febbraio 2013 sono stati firmati due decreti ministeriali per “liberalizzare il mercato” e per dare all’Italia un ruolo maggiore come “hub” sud-europeo del gas.
LE PERFORAZIONI CONTINUANO: Guardate il nuovo progetto che si chiamerà:
Istanza di Permesso di Ricerca in Terraferma: RENO CENTESE
Lo trovate qui: http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=497
Ma non si tratta solo dell’Emilia tutta l’Italia è coinvolta, sul blog
http://dorsogna.blogspot.it/2013/04/italia-352-pozzi-di-stoccaggio-di-gas.html
trovate molte più notizie di quelle che vi ho riportato io qui
In Emilia, ci sono stati morti, perdite ingenti, angoscia, paura, domande senza risposte in cambio di niente. Magari il petrolio, lo stoccaggio del gas non c’entrano, ma è evidente che non possiamo continuare a insultare madre natura ed aspettartci che non ci siano mai conseguenze di nessun genere.
Ambra